Qual è la correlazione tra suonare strumenti storici e guidare una Ferrari?
Scoprite tutti i dettagli dell 'intervista fatta al Maestro Alberto Martini a Tallinn, il 4 febbraio 2022
Siamo molto felici di condividere con voi i ricordi legati al nostro Tour, dedicato al 101° anniversario dell’inizio delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Estonia. Abbiamo partecipato al Mustonen Fest 2022 con due concerti: il 5 febbraio a Tallinn presso l’Estonia Concert Hall e il 6 febbraio a Tartu presso Vanemuine Concert Hall. Il programma di ogni sera includeva composizioni di Antonio Vivaldi.
Ringraziamo l’Ambasciata d'Italia a Tallinn, l’Ambasciatore Daniele Rampazzo e Eesti Kontsert per l’invito e la loro preziosa collaborazione nell’organizzazione dei concerti!
Vi offriamo oggi l’intervista che il Maestro Alberto Martini ha rilasciato al Raadio 4, dove parla della nostra attività concertistica e di molto altro.
Intervista Irina Svensson.
Buona lettura!
Come saprà, il vostro concerto a Tallinn, programmato inizialmente in una piccola sala da camera della città vecchia, è stato spostato dagli organizzatori del festival in una sala più grande
Sì, sì, gli organizzatori mi hanno informato alcuni giorni fa. Mi avevano detto che c’erano tante persone con molta voglia di ascoltare la musica fantastica ed energizzante di Antonio Vivaldi eseguita da I Virtuosi Italiani. Siamo contenti, è molto importante per noi!
È mai successo prima nella Sua carriera, che i concerti da una sala da camera siano stati spostati in una sala più grande a seguito di un interesse speciale del pubblico?
Sì, a volte capita che gli organizzatori cambino sede perché tutti i biglietti sono già stati venduti e ci sono ancora molte persone che vogliono assistere al nostro concerto. Questo è meraviglioso, perché oggigiorno ci sono ancora persone che non sono interessate alla musica colta e che non vanno spesso a teatro, a volte anche solo perché ne hanno paura. Quindi la notizia del grande interesse per il nostro concerto è stupenda. Sono felice.
È noto che l'Italia è un paese molto musicale, ed è famoso non solo per i grandi compositori e interpreti, ma anche per i suoi maestri che realizzavano strumenti musicali: Amati, Stradivari, Guarneri. Molti dei musicisti della Sua orchestra suonano strumenti storici. È vero?
Io, per esempio, suono un violino di Andrea Cerutti, l'ultimo grande liutaio cremonese. Visse un po' più tardi di Stradivari e Guarneri, ma i suoi strumenti sono fantastici. Luca Falasca, un musicista della nostra orchestra, suona con uno splendido violino Galliano di Napoli e anche il violoncello è uno strumento costruito da Montagnana. Francamente però a volte, gli strumenti storici non sono affatto facili da suonare, come non è così facile guidare una Ferrari!
Alberto, da quanto tempo conosce Andres Mustonen, il fondatore del nostro festival? Dove e quando vi siete conosciuti?
Non sono sicuro esattamente, ma penso che sia successo circa 15 anni fa. Ci siamo incontrati per la prima volta in circostanze straordinarie alla prima del Concerto per due violini di Giya Kancheli in Italia. Questo concerto è stato eseguito dal Maestro Andres Mustonen e dal violinista Pavel Vernikov in due grandi festival. Poi ci siamo incontrati ancora in molte occasioni sia in Italia che in Estonia. Abbiamo un ottimo rapporto e siamo grandi amici, Andreas è una grande persona e musicista.
È chiaro che la musica italiana fa parte del vostro repertorio. Quali compositori di altri paesi eseguite più frequentemente?
Suoniamo musica diversa. Non solo italiana, ma anche Čajkovskij, Dvorak, Shostakovich, abbiamo suonato molte volte la sua sinfonia da camera e amiamo molto la sua musica. Come ho già citato Giya Kancheli e il compositore estone Arvo Pärt. Due eventi straordinari della mia vita sono legati alla musica di Arvo Pärt: abbiamo organizzato due progetti, uno a Verona, l'altro a Trento, circa 10 anni fa. In ogni città abbiamo tenuto 4 concerti con le sue musiche. È stato incredibile! Ad alcuni concerti ha preso parte anche il coro da camera della Filarmonica di Tallinn diretto da Tõnu Kaljuste, mentre in altri erano presenti a tutte le prove l' Estonian National Male Choir e il compositore. Ho conservato le registrazioni dei concerti e le foto con il compositore: sono stati momenti indimenticabili. E questa esperienza per noi ha un valore inestimabile.
Ci sono composizioni nel vostro repertorio create appositamente per I Virtuosi Italiani?
Sì, molti compositori prevalentemente italiani, che hanno scritto opere per la nostra orchestra. Citerò il famoso compositore inglese Michael Nyman, che ha scritto per noi la Suite “Piano Lessons”, oltre a musiche per diversi film, contando sull'esibizione della nostra orchestra.
I Virtuosi Italiani fanno tournée? Siete mai stati in Russia?
Siamo stati in Russia molte volte, 10 volte o anche di più. Per esempio, questo autunno abbiamo tenuto un concerto presso Zaryadye Concert Hall a Mosca. Probabilmente I Virtuosi Italiani è l'unica orchestra straniera che ha suonato in tutte le sale concertistiche di Mosca: nel International House of Music, nella Sala dei concerti di Čajkovskij e nella Sala del Conservatorio. Siamo stati anche in altre città russe: a Novosibirsk, San Pietroburgo, Kaliningrad etc.
Qualche parola sui paesi più esotici in cui hai avuto la possibilità di fare un tour
Alcuni anni fa eravamo in Iran, è stato molto difficile organizzare questo tour, ma abbiamo avuto un'esperienza molto particolare. L’Iran è molto diverso dai luoghi in cui eravamo stati prima. Anche il tour in Australia e Tasmania, un'isola a sud della terraferma, è stato veramente eccitante.
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Audio version of the interview especially for our English and Russian-speakers audience
Photo credit: Peeter Langovits/Eesti Kontsert
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