IL PRIMO ROMANTICISMO
La Rassegna autunnale della XXIII STAGIONE CONCERTISTICA DEI VIRTUOSI ITALIANI prosegue Martedì 8 Novembre alle ore 20.00 al Teatro Ristori di Verona con un concerto dal titolo “IL PRIMO ROMANTICISMO”.
Protagonista, con I VIRTUOSI ITALIANI, sarà uno degli artisti più accattivanti e particolari della sua generazione: il pianista LUKAS GENIUŠAS. Dirigerà il concerto il giovane direttore veronese LEONARDO BENINI.
Il pianista LUKAS GENIUŠAS, apprezzato per la sua “brillantezza e maturità” si è affermato saldamente come uno degli artisti più eccitanti e distintivi della sua generazione. Martedì 8 novembre ci delizierà con la sua coinvolgente interpretazione del secondo concerto di Frédéric Chopin in fa minore. Il talento del giovane direttore LEONARDO BENINI, lo potremo apprezzare anche nell’interpretazione della Sinfonia n. 9per orchestra d’archi di F. Mendelssohn “LA SVIZZERA” e del Primo contrappunto da L’ARTE DELLA FUGA di J. S. Bach.
Nella letteratura pianistica con orchestra, Frédéric Chopin occupa uno spazio peculiare e predominante. L'aspetto pianistico è per Chopin il motore di un’orchestrazione fine e sobria, in entrambi i concerti (op. 11 in mi minore e op. 21 in fa minore), come non si riscontra in alcun altro caso del vastissimo repertorio esistente, neppure nei concerti squisitamente Biedermeier (vedi Hummel, Hertz o Webern. In Chopin, l'orchestra ha una funzione di pura e semplice tensione armonica ed emotiva: il pianoforte, ancora in fase di evoluzione fra il Biedermeier e il romanticismo belcantistico, restituisce, in entrambi i titoli, una parte solistica rischiosa ed esposta, in cui il virtuosismo meccanico deve sempre essere messo al servizio di una sorta di trasfigurazione della voce umana traslata al pianoforte.
Johann Sebastian Bach - la sola menzione del suo nome è già sufficiente ad ispirare timore reverenziale in tutti noi. La lista dei suoi successi è così imponente da fare di lui indiscutibilmente uno dei più grandi geni che il genere umano abbia prodotto in tutti i campi. L'arte della fuga, il lavoro di tutta la sua vita, rappresenta la "summa" e il trionfo del contrappunto - l'arte di combinare due o più linee melodiche - che si è accresciuta e sviluppata nella musica dell'Europa occidentale durante tutto il Rinascimento e il periodo barocco. Lo scopo consapevole di Bach nell'arte della fuga, che fu scritta proprio alla fine della sua vita, fu di mettere per iscritto in modo organico il compendio finale delle sue conoscenze nel campo della tecnica e dell'espressione del contrappunto della fuga. Infatti, l'arte della fuga è stata trascritta per quasi tutte le combinazioni possibili che vanno da un solo strumento a tastiera alla grande orchestra e a vari tipi di complessi.

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