LONTANI DALLA PATRIA. I Virtuosi Italiani&Josef Mossali
Domenica 23 ottobre alle ore 17.00, nell’affascinante spazio di San Pietro in Monastero in Via Garibaldi, 3 a Verona ritorna nella XXIII STAGIONE CONCERTISTICA DE I VIRTUOSI ITALIANI, il talento del giovane pianista Josef MOSSALI insieme al quintetto de I VIRTUOSI ITALIANI in un concerto dal titolo “LONTANI DALLA PATRIA”.
Novità di grande rilievo per questa nuova stagione, è la presenza di giovani artisti in residence. Il pianista Josef Mossali è uno di questi.
Josef Mossali è un giovanissimo solista, premiato come “Giovane talento musicale dell’anno nel 2018” e vincitore di Primi Premi in diversi concorsi prestigiosi. Ha già suonato in numerose e autorevoli, istituzioni concertistiche italiane ed è stato selezionato da I VIRTUOSI ITALIANI come solista in residence per il 2022.
Dopo l’apprezzata e coinvolgete esecuzione del Quartetto di Brahms, lo si potrà nuovamente apprezzare insieme al gruppo da camera de I VIRTUOSI ITALIANI, Domenica 23 ottobre in una delle pagine più affascinanti e coinvolgerti della letteratura pianistica ottocentesca: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in mi minore di Fryderyk Chopin per questa occasione, nella versione originale dell’autore con il quintetto d’archi.
Chopin scrisse i suoi due Concerti per pianoforte e orchestra tra i 19 e i 20 anni d'età, quando ancora si trovava a Varsavia; furono pubblicati durante il periodo parigino, il Concerto in mi minore nel 1833 come op. 11 mentre il Concerto in fa minore, composto precedentemente, fu stampato nel 1836 come op. 21. Resta singolare che nella seconda metà della sua esistenza, dopo aver abbandonato la Polonia, Chopin non abbia più scritto alcun lavoro per pianoforte con accompagnamento d'orchestra.
Ad aprire il programma Domenica alle ore 17.00, un altro capolavoro del repertorio cameristico: il Quintetto per archi n. 2 in sol maggiore, op. 77 di Antonin Dvoràk.
Dvorak scrisse cinque Quintetti per archi, di cui uno, in la maggiore op. 5, con la presenza del pianoforte e un altro, in sol maggiore op. 77, in programma domenica, con accompagnamento del contrabbasso. La partecipazione a questa forma compositiva del contrabbasso, strumento che deriva dalla famiglia medioevale della viola da gamba, si configura verso la fine del Settecento e va ricordato che già Mozart lo utilizza nella celebre Eìne kleine Nachtmusik e Dittersdorf lo inserisce in alcuni suoi pezzi da camera per le sonorità calde e profonde che si sprigionano dalla sua enorme pancia. Si può dire che nell'Ottocento il contrabbasso abbia avuto i massimi riconoscimenti per merito di due specialisti di questo strumento, Domenico Dragonetti (1763-1846) e Giovanni Bottesini (1821-1889), che scrissero numerose composizioni in cui esso figura anche in posizione solistica e con la piena valorizzazione delle sue caratteristiche timbriche. Anche altri autori mostrarono interesse per tale strumento e tra questi va annoverato anche Dvorak, che compose il Quintetto in sol maggiore nel 1875, tenendo presente la lezione dei classici, da Beethoven a Schubert, e soprattutto di Brahms, per il quale nutrì una sincera e profonda ammirazione.

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