Metodo Classico

amministrazione • 3 maggio 2023


 Profumi, gusto, emozioni dalla musica al vino

Sarà un appuntamento particolare e coinvolgente per tutti i sensi quello proposto domenica 7 maggio da I Virtuosi Italiani nell’ambito della stagione dei concerti 2023. Pietro Milzani al violino e Giovanni Calabria al pianoforte propongono un concerto con quattro Sonate composte da Rota, Bazzini, Donizetti e Martucci abbinate ciascuna, grazie alla complicità del produttore Lorenzo Pasini, ad un vino che per armonie, colori e struttura le ricorda.

Al termine del concerto verrà offerta ai presenti una degustazione dei vini presentati

Insolito appuntamento, domenica 7 maggio alle ore 17.00 nello spazio di San Pietro in Monastero a Verona, nell’ambito della stagione de I Virtuosi Italiani.

 

In enologia il “Metodo Classico” è un sistema di spumantizzazione che si basa sul principio della rifermentazione in bottiglia.  In musica è un concetto che riconduce ad un modo di suonare rigoroso e rispettoso nell’esposizione della partitura classica.

 

Il duo composto dal violinista Pietro Milzani (bresciano) e dal pianista Giovanni Calabria (veronese) entrambi “affacciati” sulle opposte sponde dell’omonimo lago, propone un concerto, il “Metodo Classico”, articolato con musiche composte all’origine in forma di Sonata per Violino e Pianoforte, di autori esclusivamente italiani ma con una particolarità: ad ogni Sonata viene abbinato un vino che per caratteristiche strutturali, profumi e gusto,  ben si associa ai colori, alle armonie, alle emozioni musicali di quella sonata.

 

Per questi abbinamenti i due musicisti si avvalgono della collaborazione dell’esperto Lorenzo Pasini proprietario della Cantina La Torre con sede a Mocasina di Calvagese della Riviera.

 

Il programma propone quattro sonate per violino e pianoforte composte rispettivamente da: Nino Rota, Antonio Bazzini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Martucci. Quattro brani associati a quattro vini che – di ogni rispettiva sonata -rispecchiano il gusto, l’emozione, l’armonia.

 

All’ingresso verrà offerta una degustazione di benvenuto con il Fibonacci, il più esigente e complesso dei vini a livello lavorativo. Ricco, stratificato, meditativo, strutturato, ben si abbina sia al carattere generale del concerto che, in particolare, alla sonata di Rota che tra quelle in programma è sicuramente la più elaborata a livello compositivo.

 

Nino Rota, compositore italiano, tra i più influenti e prolifici della storia del cinema che nel corso della sua lunga carriera collaborò con numerosi registi di fama internazionale come Luchino Visconti, King Vidor, Eduardo De Filippo, Mario Monicelli, René Clément, Franco Zeffirelli Federico Fellini (per il quale compose le colonne sonore di quasi tutti i film) e Francis Ford Coppola (per il quale compose le musiche de Il padrino e Il padrino - Parte II vincendo, per il secondo film citato, il Premio Oscar alla migliore colonna sonora). Non sono molte le opere originariamente scritte per duo violino e pianoforte di Nino Rota. Oltre al “improvviso in Re minore” scritto nel ’47 e “Improvviso per Violino e Pianoforte (Un diavolo sentimentale)” , vi è questa affascinante Sonata per violino e pianoforte composta a soli 25 anni, tra il 1936 ed il 1937.

 

Il programma prosegue con la Sonata per Violino e Pianoforte in Mi minore Op.55 di Antonio Bazzini. Virtuoso violinista Bresciano, nella prima parte della sua carriera, Antonio Bazzini si dedicò prevalentemente all'attività concertistica, che lo portò in Germania, Danimarca, Francia, Spagna e Polonia. All'estero ebbe modo di approfondire la conoscenza con la musica strumentale europea.

Rientrato in Italia, si dedicò alla composizione, mettendo a frutto la sua esperienza internazionale e contribuendo a dare impulso alla rinascita della musica strumentale in Italia. Da giovane fu incoraggiato da Paganini (che influenzò il suo stile), successivamente fu elogiato da Schumann e Mendelssohn. Al suo strumento dedicò cinque Concerti e numerosi pezzi virtuosistici. Bazzini compone La sonata per violino e pianoforte nel 1872 mentre è docente di composizione al conservatorio G. Verdi di Milano, mentre annovera tra i suoi allievi Giacomo Puccini.

 

L’allegro del primo movimento della sonata di Bazzini viene definito “deciso” dal compositore, e lo stesso si può dire del vino scelto. Il Riesling è tra i più pregiati vini bianchi e Antonio Bazzini allo stesso modo è stato famoso per essere uno dei più grandi virtuosi del violino del XIX secolo.

 

A seguire la Sonata in Fa maggiore per Violino e Pianoforte di Gaetano Donizetti.

Donizzetti fu autore di quasi settanta opere e numerose composizioni di musica sacra e da camera, ma di una sola Sonata per violino e pianoforte. La sonata fu composta in anni giovanili, gli stessi in cui Donizetti, ammesso a frequentare le "lezioni caritatevoli" di musica nella scuola che diede origine all’attuale Istituto Superiore di Studi Musicali "Gaetano Donizetti" (il conservatorio di Bergamo) inizio a dimostrare il suo notevole talento.

 

Il Chiaretto è il vino associato a Donizzetti. Dall’aroma vivace, spensierato, beverino e dinamico, il Chiaretto è il vino più adeguato da abbinare a questa sonata, specialmente nel secondo movimento dal carattere spiccato e giocoso.

 



Concluderà l’insolito abbinamento vino-musica la Sonata per Violino e Pianoforte di Giuseppe Martucci. La Fama di Martucci è legata al suo impegno per il rinnovamento della cultura musicale italiana. Contribuì notevolmente alla diffusione in Italia delle opere di Ludwig van Beethoven, di Robert Schumann, di Johannes Brahms, di Liszt, di Wagner, di César Franck, Vincent d'Indy, Édouard Lalo e di molti altri musicisti europei. Martucci fu tra i pochi autori italiani del suo tempo a non comporre opere teatrali, questo per evidente reazione al mondo musicale italiano dell'epoca, ancora orientato in modo quasi esclusivo verso il melodramma. La sua unica sonata per violino e pianoforte fu composta nel 1876 ed è stata molto apprezzata tra i violinisti anche di epoca moderna.

 

Martucci verrà associato ad un Groppello, tra i veri autoctoni Italiani e tra i più rappresentativi della Cantina La Torre. Le prime citazioni di questo vino risalgono al 1550 con Andrea Bacci, medico filosofo e scrittore. A livello sensoriale il Groppello è un vino morbido, delicato, amabile ed equilibrato, elegante ed appassionato proprio come viene definito dal compositore il primo movimento della sua sonata.

 

Al termine del concerto sarà offerta una degustazione a scelta dei vini descritti.




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