Scintile e Carezze
Ultimo dei quattro appuntamenti che I Virtuosi Italiani hanno dedicato a giovani ma già affermati talenti musicali. Ospite solista Nicola Benetti al clavicembalo che eseguirà due esempi significativi del repertorio di Concerti per clavicembalo e orchestra composti da Johann Sebastian Bach e Giovanni Benedetto Platti.
Sarà anche l’ultimo concerto della stagione 2023 prima della pausa estiva. Il prossimo appuntamento il 25 ottobre con il ritorno dello stile personale e multiforme tanto amato dal pubblico di Richard Galliano.
Domenica 14 maggio, alle ore 17.00 nello spazio di San Pietro in Monastero a Verona, si terrà l’ultimo dei quattro appuntamenti che I Virtuosi Italiani hanno dedicato a giovani ma già affermati talenti musicali. Sarà anche l’ultimo concerto della stagione 2023 prima della pausa estiva.
Ospite solista, al clavicembalo, è Nicola Benetti. Nato a Verona nel 1997, ha intrapreso i primissimi passi nel mondo della musica da autodidatta. Dall’età di nove anni inizia lo studio del pianoforte e della batteria presso la Scuola Civica “B. Maderna” di Verona. In seguito alla maturità di Liceo Musicale, prosegue gli studi iscrivendosi alla classe di Clavicembalo e tastiere storiche del Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona, presso il quale ottiene il diploma di Triennio nel 2020 e di Biennio nel 2022, con Lode e Menzione d’onore. Ha partecipato a diverse masterclass e produzioni del Conservatorio di Verona, con Xavier Artigas, Edoardo Bellotti, Sara Mingardo, Alessandro Quarta.
Nel 2022 vince il secondo premio (ex-aequo) al XVIII Concorso internazionale di clavicembalo “Gianni Gambi” di Pesaro, e nello stesso anno ottiene, insieme all’ensemble Le Canterine, la partecipazione alla Residenza Monteverdi Festival di Cremona. Ha all’attivo molti concerti, come solista all’organo e come clavicembalista delle orchestre da camera I Virtuosi Italiani e L’Appassionata. Si esibisce regolarmente presso la Sala Maffeiana, il Teatro Filarmonico e il Teatro Ristori di Verona, nonché al Teatro dal Verme e la Sala Verdi di Milano, le Sale Apollinee del Gran Teatro La Fenice di Venezia, la Salle Poirel di Nancy (FR), a Mendrisio (CH).
Polistrumentista e appassionato di musica di matrice popolare, svolge un’intensa attività anche come membro di Ensemble Terra Mater, che si occupa dello studio e della divulgazione del repertorio tradizionale mediterraneo.
Che il clavicembalo sia stato uno strumento a tastiera destinatario, nel corso dei secoli, di un repertorio solistico di mole non inferiore a quello che successivamente è stato dedicato al pianoforte, è cosa che oggi potrebbe stupire. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, il pubblico ha occasione di ascoltarlo oggi nei concerti nel suo ruolo più conosciuto e utilizzato, quello di strumento che realizza il basso continuo. Eppure, tre secoli di repertorio (dal XVI al XVIII secolo), pagine e pagine di musica scritte da compositori come Frescobaldi, Pasquini, Bach, Couperin, Rameau, Scarlatti, Piatti continuano a testimoniare una centralità poi ereditata dal pianoforte.
Il programma del concerto propone due esempi significativi del repertorio di Concerti per clavicembalo e orchestra: il Concerto a cembalo certato, due Violini, Viola e Continuo in La Maggiore, BWV 1055 di Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) e il Concerto a Violino Primo, Violino Secondo, Viola, Cembalo Obligato et Violoncello in Do Minore, IP 49 di Giovanni Benedetto Platti (c.ca 1690 - 1763.
Il Concerto in La Maggiore BWV 1055 di Johann Sebastian Bach, non è con buone probabilità l’arrangiamento di un suo lavoro precedente, bensì scritto direttamente per tastiera. La fonte primaria è una raccolta manoscritta datata intorno al 1738, nella quale sono raccolti da Bach stesso tutti i suoi concerti per clavicembalo e orchestra. Di tutti i suoi concerti, questo è inoltre l’unico a essere corredato di una parte di basso continuo, destinata a un altro clavicembalo.
In Italia, uno dei primi e più importanti compositori a dedicarsi alla composizione di Concerti per clavicembalo fu Giovanni Benedetto Platti. Nato intorno al 1690, nel 1722 era stato assunto nella cappella di corte a Würzburg. Il Concerto in Do Minore IP 49 è conservato in un manoscritto presso la Staatsbibliothek zu Berlin, datato 1750-1755.

Completano il programma il Concerto per tre violini, e basso continuo in FA TWV 53:F1 tratto da Tafelmusik di Georg Philipp Telemann, la Sinfonia per archi e basso continuo in sol minore Si 7 di Tomaso Albinoni, il Concerto per archi e basso continuo in sol minore RV 157 di Antonio Vivaldi e la Sinfonia per archi e basso continuo in Sol Magg. FWV M:G5 di Johann Friedrich Fasch.
Di Antonio Vivaldi e dei suoi innumerevoli e straordinari concerti per archi, esistono ampie notizie come anche delle deliziose Sinfonie per archi di Tomaso Albinoni. Di più raro ascolto sono invece, le composizioni tratte da Tafelmusik di Georg Philipp Telemann e soprattutto le Sinfonie Johann Friedrich Fasch.
Tafelmusik è una raccolta di composizioni strumentali di Georg Philipp Telemann (1681–1767), pubblicata nel 1733. Il titolo originale è Musique de table. L'opera è una delle composizioni più conosciute di Telemann: è il culmine e al tempo stesso uno degli ultimi esempi di musica da tavola cortese.
L'insieme completo delle parti della vasta opera, inciso in rame, costava al tempo otto Reichstaler, un prezzo esorbitante, considerando il fatto che Johann Sebastian Bach ricevette la stessa somma come compenso per un'orchestra completa in un concerto di corte.
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