Profumo Francese
Francesco Stefanelli al violoncello e Nicola Pantani al pianoforte saranno i protagonisti del prossimo appuntamento dedicato da i virtuosi italiani alla nuova generazione giovani ma già affermati talenti musicali.
In programma musiche di Faurè, Poulenc e Franck
Domenica 23 aprile, alle ore 17.00 nello spazio di San Pietro in Monastero a Verona, il secondo appuntamento del ciclo dedicato da I Virtuosi Italiani a giovani ma già affermati talenti musicali.
I concerti, inseriti nel programma della Stagione 2023, nascono con l’intento di presentare una nuova generazione di artisti - che possono già vantare importanti partecipazioni a concerti e festival o vincitori di importanti concorsi o riconoscimenti - con il desiderio di avvicinare un pubblico che, per età e sensibilità, sappia cogliere il desiderio di scoprire i talenti e la passione per la musica classica di questi giovani virtuosi.
Ospiti solisti Francesco Stefanelli, violoncello e Nicola Pantani, pianoforte.
Francesco Stefanelli è nato a San Marino nel 1999, e appena dodicenne è stato ammesso a frequentare l’Accademia Chigiana di Siena, dove ha ottenuto il diploma di merito.
Vincitore del secondo premio al prestigioso Concorso Penderecki di Cracovia (2018), ha vinto numerosi primi premi in concorsi nazionali e internazionali. La Filarmonica della Scala gli ha assegnato una borsa di studio quale miglior giovane violoncellista italiano ed è sostenuto anche dal Fondo per l’Eccellenza Sammarinese, dall’Associazione De Sono di Torino e dall’Accademia di Musica del Liechtenstein.
Nato a Rimini nel 1995, Nicola Pantani ha conseguito nel 2017 il diploma accademico di I livello con il massimo dei voti e la lode. Come solista è stato premiato in vari concorsi nazionali e internazionali ricevendo diversi riconoscimenti. Impegnato anche nella musica da camera, si dedica in particolare al duo con violoncello con Francesco Stefanelli e alla formazione di duo pianistico con Elisa Rumici.
In programma Au bord de l’eau, Op. 8, N.1 Tristesse, Op. 6, N.2 di Gabriel Faurè, Les chemins de l’amour, FP. 106, Le bal masquè, FP. 60: Bagatelle in D Minor e la Cello Sonata, FP. 143 di Francis Poulenc e la Cello Sonata in A Major, FWV 8 di Cèsar Franck.
Il senso del mistero più inafferrabile è il filo rosso del programma. Tutte le composizioni, in modi diversi, esprimono quello che il filosofo Vladimir Jankélévitch chiamava “je-ne-sais-quoi”, ovvero un ineffabile “non-so-che” attraverso il quale la musica francese fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, desiderava esprimere un netto cambiamento rispetto all’enfasi post-wagneriana. Questo processo, incentivato dalla fondazione di una Société Nationale de Musique, inaugurò una stagione indimenticabile del camerismo francese, che ebbe in Debussy, Ravel, Poulenc e Fauré le sue punte di diamante.
Francis Poulenc iniziò a comporre la sua Sonata per violoncello nel 1940, ma il lavoro fu completato nel 1948. La prima esecuzione avvenne a Parigi nel maggio 1949, con Poulenc al pianoforte e Pierre Fournier, cui è dedicato il brano, al violoncello.
La Sonata per violoncello di Poulenc, data l'estrema difficoltà della parte solista e le marcature metronomiche decisamente veloci, è un'opera che compare meno spesso rispetto alle sonate per clarinetto e per flauto. Ogni pagina è piena di delizie, prelibatezze e angoli accuratamente realizzati che traggono ispirazione dal "folklore" parigino.
La Sonata in la maggiore di César Franck fu concepita nel 1886 e dedicata al violinista Eugène Ysaÿe. In questa partitura Franck è riuscito a racchiudere tutti gli atteggiamenti strumentali ed estetici che caratterizzavano il suo "far musica”. Questa sonata si impone per proprio merito, nella musica cameristica francese, come la pagina meglio riuscita del suo genere, tanto da essere stata definita un "lavoro cartesiano", per la limpidezza strutturale e l'infallibile equilibrio che governano il dialogo dei due strumenti.
Il gran segreto della unitarietà di questa Sonata, al pari di quanto avviene nelle opere più riuscite di Franck, risiede anzitutto nella sapienza con cui il compositore, contrappuntista educato sui modelli di Bach, riesce ad elaborare il materiale tematico in una saldissima rete di rapporti ritmici ed intervallari, conseguendo una coerenza strutturale di grande interesse.

Il ciclo dedicato ai giovani talenti proseguirà nelle domeniche 7 e 14 maggio, sempre alle ore 17.00 a San Pietro in Monastero.
A questi concerti è legata una particolare forma di incentivazione per avvicinare i ragazzi alla musica classica: tutti i nati nell’anno di nascita del solista/dei solisti ospiti potranno acquistare il biglietto al costo di 5 euro direttamente in biglietteria.
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